Critica

 

 
Riccardo Costagliola

La Vespa "Venice" di Luca Moretto è da anni esposta al Museo Piaggio e ne rappresenta una delle opere d'arte più ammirate.

E' stata esposta insieme ad altre Vespa interpretate o decorate da altri grandi artisti in mostre e manifestazioni nazionali ed internazionali tra le quali la recente mostra "La Vespa e il Cinema" organizzata a San Pietroburgo dall'Istituto Italiano di Cultura.

La vespa Venice fa parte della collezione d'arte che ha permesso alla Fondazione Piaggio di aggiudicarsi il prestigioso Corporate Art Award.

 
Rosanna Cotugno

La maturità artistica di Luca Moretto, ha raggiunto esiti notevolmente avvincenti i quali stanno portando l’artista a un considerevole successo di pubblico e di critica, risultato conseguito attraverso dedizione e costanza nel lavoro.

La creatività dell’artista nasce dal vissuto e dalle ricche esperienze interiori maturate nel tempo. Questo, unito a un ingenito talento, lo proietta nel magico mondo dell’arte dandogli la facoltà di creare opere miste di arte e design, riuscendo, così, a comunicare tramite i suoi preziosi tasselli di gomma siliconica e il bianco spazio che lo attornia.

La conoscenza di tale pigmentazione, aiuta Moretto a dare origine a un’arte, seppur singolare, realizzata utilizzando copiose quantità di silicone colorato fondendo oculate razioni alchemiche senza curarsi della ricerca di emblemi o correnti artistiche che lo rappresentino.

Luca Moretto ci sta insegnando a comprendere che un semplice e comune silicone, materiale povero ma estremamente versatile, utilizzato per isolare, riempire, sigillare, incollare e non solo, può essere sfruttato e maneggiato per dare origine a un’arte ricercata e di rara bellezza.

Nell’arco degli anni, la flessibilità di questo materiale, porta Luca Moretto alla capacità di plasmare e dare corpo a forme tridimensionali, anche quando è la sola tela ad essere protagonista.

Di Luca Moretto apprezzo l’enorme volontà nel trasformarsi ed evolversi, sempre attento alla sperimentazione e ricerca, qualità speciale che gli permette di spingersi, ininterrottamente, alla scoperta di nuovi volumi da forgiare per poi donare agli occhi del fruitore.
Le sue opere impongono l’impiego di vari sensi di cui la natura ci ha dotati, sensi necessari per comprendere la forza energetica che sprigionano le sue opere, tra questi, certamente la sensibilità tattile che spinge, inesorabilmente, nel toccare, accarezzare e manipolare le forme concepite.

 
Loredana Spadolini

Anima. Sensazione. Dolore. Passione. Emozione. E io aggiungo Sogni.
Questi sono gli elementi che rappresentano Luca Moretto e le sue opere d'arte. L'artista ci parla attraverso un linguaggio semplice e concreto, il suo "io-mondo" si plasma nella mente diventando gesto e forma, il colore è la sensazione dell'istante, l'attimo che viene bloccato sulla tela e che ci rimanda subito ad ancestrali ricordi.

Il suo patto col dolore lo spinge ad osare su quella tela con tinte sempre più decise e numerose, con materiali diversi, come il silicone che diventa una prerogativa ormai della sua poetica artistica, e il carbonio, leggero e unico, che rappresenta il suo secondo amore: i motori.

E' con l'uso di questi materiali e dei colori che Luca ci trasmette qualcosa di unico, guardare i suoi mille toni di colore è un viaggio emozionale che non ha precedenti, è l'onirico che prende forma, ci fa apprezzare di più la vita e il suo modo di "vedere il mondo" improvvisamente diventa il nostro.

Riusciamo a comprendere poco solo "guardando", il segreto sta nel continuare a guardare e ascoltare, e toccare; i colori ci avvolgono e sembra quasi di sentire una musica uscire da questi, è l’energia della sua arte.

Chiudiamo gli occhi e ascoltiamo, sentiamo, che colore ha la brezza sul viso?

I materiali morbidi e lisci, leggermente pungenti, solleticano al tatto, incuriosiscono lo spettatore, ci fanno tornare bambini, i toni forti, decisi, luminosi riescono a comunicarci la sua forza espressiva.

I suoi quadri sono "morbidi" pezzi di colore che si incontrano con lo scopo unico di comunicare, e per Luca comunicare emozioni è la sua arte. Si percepisce subito l"influenza pop, e la voglia di farla sua in modo originale, ma ritrovando la vera POPular, ovvero per tutti, Luca vuole arrivare alla gente, al cuore di tutti. L'astrazione allora è l'unica via per lui di librarsi nell’aria insieme alle sue emozioni. I suoi colori sono ciò che ha dentro, la sua innata forza dell'andare oltre, oltre il male e oltre ogni pensiero psichico che induce l'uomo alla quotidiana sfida con se stesso.

Luca è altrove quando dipinge, immerso nel suo mondo, al di sopra del suo corpo e la sua mente produce mentre la mano imprime un segno, un gesto, un meraviglioso tocco di colore. Forse per l'artista questo è un modo per unirsi alla natura e ricercare una identità che ognuno di noi possiede e che è inviolabile.
C'è stupore e meraviglia davanti alle sue mille sfaccettature, il segnale della sua positività e della sua voglia di urlare al mondo di vivere a pieno la vita, la sua arte vuole regalare attimi di gioia visiva e di serenità, questo è il suo messaggio.

Dalla sofferenza è uscito vincitore e ne ha tratto la sua nuova vita, nelle sue opere non descrive mai il dolore, piuttosto assapora il profumo della vita, e gli strali dell’uomo si trasformano in bene, in arte.

 
Vittorio Schieroni e Elena Amodeo

Con un sapiente utilizzo del materiale, Moretto realizza lavori capaci di incuriosire, attirare lo sguardo, invitare l'osservatore a scoprirne l'essenza anche a livello tattile proprio per la loro tridimensionalità.

Sperimentando l'utilizzo del silicone sia a livello di forme che di colori, l'artista trasporta l'osservatore in un'esperienza a prima vista giocosa. Le morbide appendici che caratterizzano i quattro lavori Sintesi generano nella mente l'immagine dei fili d'erba o delle radici di un prato ideale, destinati a durare in eterno proprio per le caratteristiche del materiale impiegato.

Una ricerca tesa al raggiungimento di una forma pura, armonica, astratta. I "materiali palpabili" di Moretto hanno l'effetto di richiamare l'attenzione e di coinvolgere il pubblico, di dargli nuove emozioni, trasmettendogli sensazioni positive e invitandolo a liberare la propria fantasia, a sorprendersi, ad assumere un atteggiamento ludico e di scoperta.

Lo scopo dell'artista è, infatti, quello di avvicinare all'arte la gente comune, un pubblico più ampio ed eterogeneo, con il desiderio di far comprendere come attraverso l'arte si possano percepire innumerevoli benefici al di là del solito piacere estetico. Nonostante le gravi difficoltà fisiche dovute alla sua disabilità, che anche grazie all'arte è stato capace di affrontare e superare con tenacia e forza di volontà, l'artista lancia un messaggio chiaramente positivo come ben emerge dalle sue opere.

La natura che Luca Moretto ci propone è vitale, gioiosa e tale da trasmettere un senso di serenità; la sua arte è capace di stimolare i sensi l'immaginazione per ipotizzare una natura eterna in grado di sfuggire al degrado ambientale, alle complessità della vita e allo scorrere del tempo.

 
Denitza Nedkova

"La mia arte è un gioco di colori, semplice e complesso, allo stesso modo delle espressioni della natura, del corpo umano"

Le parole dell’artista sono necessarie, chiare e comprensibili come la sua arte. Il colore, acceso e a plat, senza sfumature e pari alla parola detta con convinzione e certezza. Il gioco di colori, il racconto sincero sono decisive per chi riconquista la propria vita scegliendo di fare arte.

La biografia di Luca Moretto contiene perdite radicali ma determinanti per intraprendere la scrittura di un nuovo racconto, autobiografico ma soprattutto auto espressivo, che libera uno spirito, forse troppo legato in precedenza alla materia.

Nascono forme fluide ed eleganti come linfe vitali che contengono, ogni una per se, sgorganti colori pulsanti. Le campiture tonali, in perfetta giustapposizione, presto trasbordano e gonfiano le linee contenitrici, trasformando il colore in forma fisica, morbida e tridimensionale.

Basta osservare un bambino disegnare per capire come la riproduzione fedele della realtà non è che una delle tante versioni, forse la meno interessante, per rendere la complessità del nostro sguardo sul mondo.

Ebbene, l’artista ritorna al gioco del bambino per acquisire la semplicità della visione e la capacità di dialogare con la natura, senza per questo ottenere risultati che culturalmente sono definiti naif, bensì approdare in un mondo in continuo fluire, dinamico e libero, come il microcosmo cellulare.

Non a caso nominiamo questi elementi di carattere biomorfo che tanto ricordano le avanguardie costruttivista. Essi introducono il moto vitale che nasce dai piccoli - grandi principi fito - e bio- morfi che stanno all’origine della creazione, elementari ma fondamentali. Così anche le forme di Moretto, semplici ma eloquenti, provocano interazione, causa la loro softness, e dimostrano con la propria efficacia comunicativa che non di astrazione si tratta, ma della vita stessa vista da vicino.

La cromia cangiante di Luca Moretto può indurre ad associazioni con le soluzioni della Pop Art, ma così non è. L’arte popolare, quella che è vera quando è comune, è lontana dalla poetica di Moretto. La sua ricerca è rivolta verso un’espressione antropologicamente e, dunque, socialmente libera, primaria, nativa.

La sua poetica tende ad allontanarsi dalla realtà hic et nunc, abbandonare con essa i dolori fisici, realmente vissuti, per intraprendere la costruzione di un linguaggio nuovo, dedicato alla traduzione della visione di un bambino, di un uomo futuro sul mondo nelle sue tonalità naturali, e non in quelle acquisite e/o imposte. Con questo procedimento l’artista trasforma il dolore in gioia, il rosso stridente dell’Espressionismo più violento o del Popular più aggressivo nella porpora delle nuvole che Constable ammirò nel suo sogno romantico, nel rosso dell’”arte nel sangue” che scorre nelle vene di Moretto.

L’artista stesso dichiara la “fede”, la “fiducia” , la speranza che il lavoro artistico gli dona:
"Sento che un domani tutto avrà un senso, anche quello che ora mi sta facendo male, un domani avrà un senso e che capirò che non è stato sofferenza inutile …"

 
Holbein & Partners

Di che colore è il tormento? E la resurrezione? Il colore dell’anima, lo conoscete voi che il dolore non vi ha toccati?

Il campo di colore è sentimento puro senza sfumature ed è circondato dalla materia, ne dà il confine. Quel limite è la fisicità, è il reale e plastico mondo del corpo e di ciò che è al di fuori di esso.

Luca Moretto esprime la sua spinta vitale, la sua ricerca spirituale, forse rude e sentimentale, ma tesa a scoprire in ogni tela qualcosa di sé che è qualcosa di tutti. Non ci annoia la sua ricerca perché è la nostra.

Ci affascina il racconto dell’angoscia e del desiderio di rivivere espresso in colori che sembrano, a volte, voler forzare i confini e spingere quel silicone che li definisce verso nuove aree del profondo sé.

Dicono di me ...

 
 
Mauro Leoni

Luca riesce con maestria ad unire forme e colori in opere d'arte uniche, così belle e originali alla vista ed al tatto quasi da trasformare il silicone in marmo del terzo millennio!

 
Angela D'Amelio

Luca Moretto è un promettente artista, nella sua arte c'è passione, capacità ma anche preparazione tecnica.

La nostra associazione ArtGallery l'ha voluto fra i suoi artisti, è stato scelto per l’originalità delle sue opere e a questo proposito è stato Artista del Mese.

Uno dei suoi lavori più recenti è l’installazione “Sintesi", presentata al Fuorisalone 2011.
Attraverso un uso innovativo del silicone colorato, l’artista ha creato una sorta di “radici” che collegano e uniscono insieme due delle sue opere più significative: la scultura “Vespa Venice” e la tela “Murrina Pop”.

L’installazione incuriosice e coinvolge il pubblico, esortato a lasciarsi travolgere dagli stimoli sensoriali e luminosi.

 
Emanuele Sanfront

Luca è scrupoloso, ma, soprattutto, molto determinato sul lavoro.

Creativo, preparato, ha nel sangue l'arte.

Se fissa un obiettivo, ci crede e lo raggiunge a qualsiasi prezzo anche a costo di sacrifici.
Un tenace combattente.

 
Rossella Fugaro

E' stato un piacere conoscere Luca Moretto in occasione dei Vespa World Days 2014.

Tra i 20 modelli storici presentati al Museo Temporaneo allestito a Mantova in occasione dell'evento, la Vespa Venice di Luca Moretto è stata l'unica Vespa d'arte della collezione Piaggio che l'organizzazione, insieme ai responsabili e al presidente del Museo Piaggio, hanno voluto fosse esposta quale simbolo d'interpretazione artistica sulla base della mitica Vespa.

 
Stefano Baldo

Parliamo di Arte... "Painting Oil & Silicone Art" è il timbro dell'originalità pittorica di Luca Moretto.

Un'artista pop, se ce n'è uno, dove le applicazioni di silicone danno una seconda vita alle Vespe, alle Bugatti, o alle tele sulle quali prendono forma.